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17 janvier 2008 4 17 /01 /janvier /2008 22:32

Le Giro d'Italia a 99 ans cette année et prépare le centenaire qui devrait faire la part belle à l'histoire de la "corsa rosa".

Parmi les symboles historique, les organisateurs remettent au gout du jour  et ce dès le Giro 2008, la "maglia nera" - en l'occurence, il ne s'agira que du dossard noir- le sysmbole porté par le dernier du classement général, l'équivalent de la lanterne rouge chez nous.

Le maillot noir était porté par le dernier du Giro entre 1946 et 1951. Il a fait l'objet d'âpres disputes avec parfois autan de rivalité et d'émotion que pour la première place qui a cette époque là était réservée à Coppi ou Bartali...

Parmi les coureurs qui l'ont endossé, Luigi Malabrocca est certainement le plus emblématique. Loin d'être un "looser" (il a remporté 15 courses comme profesionnel) il a décroché le maillot noir à deux reprises :
en     1946 à 4H9' 34'' de Bartali
et en 1947 a 5H52' 50'' de Coppi

Arrivé avant-dernier en 1949 à 7H47'26''0 du campionissimo il n'a pu réaliser la passe de trois, dépassé par Carollo - arrivé à 9H57'07''.

Le maillot noir d'antan s'est modernisé et transformé en dossard noir. Les organisateurs de Rcs sport se sont entendus avec l'association des coureurs pour aboutir à ce choix du dossard et en élaborer le réglement.

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Le dossard noir du Giro 2008
Image http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2008/


Ce n'est pas un cas isolé de l'utilisation d'un dossard spécifique. 
Sur le Tour de France, le dossard rouge récompense le coureur le plus combatif.

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C'est Brandt qui parraine le Dossard rouge du plus combatif sur le Tour.



Sur le Giro, en 2006, pour fêter les 110 ans de la Gazzetta dello sport, un dossard avec numéro rouge était porté par le leader du classement général au temps pris à chaque passage au km 110 des étapes. Et c’est le double champion du monde P. Bettini qui l’avait emporté.

 
Tous les porteurs du maillot noir :
1946 Luigi MALABROCCA
1947 Luigi MALABROCCA
1948 Aldo BINI
1949 Sante CAROLLO
1950 Mario GESTRI
1951 Giovanni PINARELLO
 
 
 
La cara, vecchia Maglia Nera si trasforma in Numero Nero
MILANO, 11 gennaio 2008
Il simbolo dell’ultimo in classifica che decretò, nel primo Dopoguerra, la celebrità dei Malabrocca, dei Pinarello, dei Carollo viene riproposto senza i trucchi e gli imbrogli che ne decretarono la scomparsa. L’intento è quello di ritrovare nella correttezza la magìa dell’ultimo, faticatore come e più degli altri, spesso malconcio, che porta comunque a termine la gara. Gli organizzatori del Giro ne hanno parlato con il presidente dell’Associazione corridori, per condividere le nuove regole.

Le cronache sportive di qualche tempo fa utilizzavano solitamente due espressioni per indicare l'atleta o la squadra peggio classificata: "fanalino di coda" e "maglia nera". La seconda prendeva spunto dal ciclismo, e precisamente dal Giro d'Italia, che assegnava questo simbolo all'ultimo corridore della corsa, in antitesi alla maglia rosa del primo.
RISPETTO - Nella storia del Giro però, l'ultimo non è mai stata la "pecora nera", perché c'è sempre stato un rispetto profondo per chiunque portasse a termine la sua fatica, per aiutare il suo capitano o per una semplice sfida con se stesso, superando il mostro del "tempo massimo". Proprio per valorizzare gli ultimi il Giro d’Italia nel 1946 istituì la Maglia nera. Non c'era la tivù, solo la radio narrava le imprese dei ciclisti sollecitando in chi ascoltava le migliori suggestioni. Tra queste gli epici duelli di chi gareggiava per quel simbolo, la Maglia nera. Colui che, più di ogni altro, consacrò l'espressione e interpretò al meglio il ruolo fu Luigi Malabrocca, corridore tortonese, classe 1920, tutto tranne che un brocco (vinse 15 corse da professionista): ultimo nel Giro 1946 a 4 ore 9'34'' dal vincitore Bartali, ultimo nel 1947 a 5 ore 52' 50'' da Coppi, penultimo nel 1949 a 7 ore 47'26''0 da Coppi, non centrò il tris perché fu superato da Carollo - arrivato a 9 ore 57'07'' - solo perché i commissari non attesero l’arrivo di tutti i corridori.
FINO AL 1951 - In pochi anni i duelli per la Maglia nera produssero eccessi in serie, trucchi e stratagemmi per rimanere attardati, con corridori che si nascondevano e giudici di gara che non li potevano sanzionare. L’unico spauracchio era il "tempo massimo" che li avrebbe tolti di corsa. L’ultimo ad aggiudicarsi la Maglia nera fu Giovanni Pinarello, nel 1951, poi fu eliminata, in forza delle rimostranze degli stessi corridori che non accettavano le "pagliacciate" e desideravano tutelare la loro immagine. Mai più fu attribuita una maglia per l’ultimo in classifica, ma l’espressione è rimasta, è entrata stabilmente nel linguaggio comune.
NUMERO NERO - La Maglia nera ora si modernizza e diventa Numero nero: gli organizzatori di Rcs Sport e de "La Gazzetta dello Sport" lo propongono - ne hanno concordato le mosse con Amedeo Colombo, presidente dell’Associazione corridori - in quanto numero ufficiale di gara, bianco su fondo nero già dalla prossima edizione (10 maggio-1 giugno 2008) a connotare l’ultimo in classifica. Sui numeri colorati c’è un precedente illiustre: nel 2006 era stato istituito, per festeggiare i 110 anni de "La Gazzetta dello Sport", il Numero rosa che premiava il corridore più valido nella speciale graduatoria dei traguardi Gazzetta 110.
NIENTE PREMI - Il Numero nero premierà giorno dopo giorno l’ultimo in classifica, lo renderà riconoscibile, ma non si accompagnerà a premi significativi che potrebbero, in breve, distorcerne la finalità: quella di valorizzare un ruolo scomodo, ma significativo perché l’ultimo in classica fatica come gli altri o magari di più perché aiuta il suo capitano oppure perché, malconcio, vuol portare ugualmente a termine la corsa.

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